Riserve
Le riserve contabili in appalto pubblico rappresentano l’argomento “principe” della fase di esecuzione del contratto.
L’istituto giuridico risale al Regolamento di cui al Regio Decreto 25 maggio 1895, n. 350, ed è stato attraversato nel corso dei decenni (e dei secoli) da varie “rivisitazioni” che, tuttavia, non ne hanno drasticamente mutato natura, ratio e finalità.
Nella versione odierna (che si può trarre dal combinato disposto delle norme contenute nel D.lgs. 50/2016, nel DPR 207/2010 e nel D.M. 49/2018), l’istituto abbraccia sicuramente sia gli appalti di lavori sia gli appalti di servizi e forniture. Pur tuttavia, esso è stato sempre largamente utilizzato – e fatto oggetto di dibattito se non di contenzioso – nell’ambito dei lavori pubblici, mentre nell’ambito dei servizi non ha mai trovato larga eco.
Al netto della diversa modulazione della sua applicazione, l’istituto coinvolge – in ogni caso – diversi aspetti e presenta varie peculiarità: tempistica (decadenza); modalità di esplicitazione; contenuto.
Tali elementi richiedono un approccio professionistico e specializzato che rivesta il carattere di una vera e propria “strategia giuridico/difensiva”: occorre valutare attentamente le tempistiche di apposizione delle riserve (per non incappare, in un eventuale contenzioso, in eccezioni di decadenza), ma occorre – contestualmente – differenziare tali tempistiche in ragione della “causa” che dà origine alla richiesta di maggiori oneri o di danni trasfusa nella riserva medesima; occorre, ancora, formulare la riserva secondo precise modalità indicate nel Codice e, soprattutto, nel Regolamento; occorre, infine, porre attenzione a ciò che con la riserva si dice e si chiede, onde non trovarsi “sforniti” in un eventuale contenzioso.
Tutto ciò richiede un’approfondita conoscenza dell’istituto giuridico e una vasta esperienza maturata anche in sede di contenzioso (lì dove, come noto, le variegate sfaccettature di fatti, circostanze ed interpretazioni, tecniche e giurisprudenziali, sono tali da accrescere il bagaglio esperienziale e favorire futuri positivi orientamenti circa le migliori soluzioni da adottare).
In tal senso, gli operatori del diritto che – come lo scrivente – hanno maturato sul campo plurime esperienze in tema possono validamente consigliare le imprese e/o le Amministrazioni pubbliche che si trovino ad affrontare tali problematiche.